Questa recensione è stata originariamente pubblicata in inglese su alexzan.me il 31 agosto 2023 e successivamente tradotta in italiano. Non sono state apportate modifiche da allora.
Uno dei film "anime" dello scorso anno che più mi ha incuriosito è stato Natsu e no Tunnel, Sayonara no Deguchi, o, come è conosciuto in inglese, The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes. Tratto dall'omonima light novel scritta da Mei Hachimoku e illustrata da Kukka, The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes gira attorno alla leggenda del Tunnel Urashima: si dice che entrando in questo tunnel si possa ottenere ciò che più si desidera nel profondo del proprio cuore, ma ad un prezzo, il tempo.
È questa la premessa del racconto di Hachimoku e della conseguente trasposizione animata diretta da Tomohisa Taguchi, che vede come protagonisti i liceali Kaoru Touno e Anzu Hanashiro. Touno è un ragazzo serioso, molto probabilmente non per carattere, ma per via di alcuni eventi che hanno sconvolto la sua vita negli anni passati e con cui ancora si ritrova ad affrontare le difficili conseguenze, come un padre alcolizzato che utilizza il figlio come valvola di sfogo. Hanashiro è invece una ragazza diretta e determinata a raggiungere i suoi obiettivi in qualsiasi situazione si trovi. I due si incontrano inizialmente per caso in una stazione di una città sul mare con un tempo tutt'altro che sereno: Touno è di ritorno da scuola, mentre Hanashiro è completamente fradicia, senza un ombrello e con tra le braccia qualcosa di apparentemente molto importante per lei. Tra i due ci sono alcuni scambi di parole, con Touno che decide di prestare ad Hanashiro l'ombrello in quanto preoccupato per lei, seppur fosse la loro prima discussione.

Un pomeriggio Touno, dopo essere scappato di casa ed essere scivolato in un bosco per evitare di finire investito da un treno sui binari, scopre quasi per caso il Tunnel Urashima e decide di entrarci. Davanti a lui si palesa un ambiente incredibile che lo lascia stupefatto: incuriosito dalla lunghezza del tunnel, Kouno inizia a camminare e a camminare, fino a quando non ritrova in vita il pappagallo morto qualche anno prima. Impressionato dal ritrovamento Kouno torna a casa e nota qualcosa di strano. Sebbene avesse passato solo pochi minuti nel tunnel, fuori il tempo era andato molto più avanti. Era trascorsa una settimana. Kouno allora capisce che la storia del Tunnel Urashima è tutt'altro che una leggenda, e che in cambio del tempo può provare a riprendersi ciò di cui ha bisogno per sistemare la sua vita.
Una visita al tunnel non basta per Kouno, sempre più incuriosito da ciò che si cela al suo interno. Il giorno successivo ritorna in quel posto in cui è finito per caso, ma con qualcuno che lo segue a sua insaputa: Hanashiro. La ragazza conosce la leggenda pur venendo da Tokyo, e chiede a Kouno che cosa sa del tunnel. A quel punto Hanashiro decide di provare a seguire Kouno, con cui stringe un patto dando il via ad un esperimento. Anche lei ha qualcosa che vuole dal tunnel, e, come se non avessero nulla da perdere, entrambi si dichiarano disposti a spendere il loro tempo dentro la galleria pur di trovare quello che cercano.
Mentre la prima parte del film è dedicata principalmente alla nascita di questa relazione tra Kouno e Hanashiro, la seconda si sarebbe dovuta, tecnicamente, concentrare più sul loro esperimento e su cosa nasconde il tunnel. Ebbene non è così, ed è proprio questo il problema principale di questo film. Taguchi, infatti, decide di continuare a mettere in primo piano l'amicizia dei due adolescenti, utilizzando più il tunnel come un espediente per far crescere e trasformare pian piano la loro relazione, invece di trattarlo in modo da dare risposte alle numerose domande che si sono sicuramente posti gli spettatori. Si viene a sapere quali sono i desideri di Kouno e Hanashiro: la scoperta dei reciproci segreti aiuta i due ad avvicinarsi sempre di più, e mentre è un bene che ci sia un focus sullo sviluppo dei personaggi, dall'altro lato un film la cui trama gira attorno proprio al misterioso tunnel non può permettersi di spostare l'attenzione da questo importante pezzo.
Il finale, come nel mio caso, potrebbe lasciare un po' l'amaro in bocca, non tanto per la conclusione in sé, ma proprio perché nel corso del film accadono diversi eventi di cui non si capisce il perché si siano svolti e come proseguiranno. Forse, se il film fosse durato più di 83 minuti si sarebbe potuto avere qualche spiegazione, e a mio parere anche la breve durata ha avuto un impatto negativo sulla godibilità dell'opera. Il che è un peccato in quanto ero davvero attratto dalla trama, e mi sarebbe piaciuto avere delle risposte che potrebbero trovarsi invece nella light novel (che, a questo punto, recupererò). Per precisare, mi sono piaciuti i due protagonisti, i loro caratteri e il modo in cui hanno collaborato (non senza avvenimenti che ci si potrebbe facilmente aspettare da un anime con elementi romantici) per svolgere l'esperimento voluto da Hanashiro, tuttavia ho terminato il film con alcune questioni non ancora chiarite su entrambi (non mi dilungherò oltre per evitare spoiler).

Per quanto riguarda gli altri aspetti del film, devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso da molte cose. Le animazioni sono ottime, con il character designer e art director Tomomi Yabuki che ha diretto davvero un buon lavoro in grado di catturare l'attenzione facendo anche provare alcune emozioni, dalla tristezza alla felicità in diversi frangenti. Sia chiaro, per quanto la storia di per sé non sia allegra, ci sono dei momenti in cui riesci a goderti i momenti che Kouno e Hanashiro passano assieme, come ad esempio una breve gita all'acquario (appuntamento romantico o no? Chi lo sa) oppure il tempo che spendono a capire il funzionamento del tunnel. Apprezzabile anche la colonna sonora composta da Harumi Fuuki e Satoki Iida, che accompagna bene tutte le scene del film. All'inizio, nel corso della pellicola e alla fine, inoltre, non mancano delle piacevoli canzoni realizzate dall'artista giapponese eill (e raccolte nell'album Pre-Romance / Finale.).
In conclusione, The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes è un film pienamente godibile che presenta però una sceneggiatura che pian piano sembra seguire la sua strada, non adattando a pieno il materiale originale e non dando risposte a domande che si vorrebbe approfondire. Fosse durato di più e Taguchi avesse deciso di incentrarsi non solo su Kouno e Hanashiro, ma anche sul tunnel e sui misteri che copre, sarei rimasto decisamente soddisfatto. Un'opportunità mancata, purtroppo.